Il rosa è senza dubbio un colore davvero attraente che, pensandoci, è sempre stato di moda.
Da bambina odiavo il colore rosa. Forse non sempre, forse da bambina un po’ più grande.
Da che ne ricordi vedevo il colore rosa come un colore da femminucce impettite, di quelle che non amano sporcarsi e sbucciarsi le ginocchia o giocare con gli insetti. Lo vedevo come il colore adatto a quelle bambine nate per mettere la gonna e giocare con le bambole. Che poi io amavo mettermi la gonna e giocare con le bambole, ma in casa mia erano un po’ tutti d’accordo sul fatto che io non fossi la persona giusta per indossare vestiti di quel colore così delicato.
Forse lo odiavo per questo.
Da grande il colore rosa è stata una costante. Da quando ho ammesso a me stessa che amavo – nuovamente – il rosa ho iniziato a cercarlo ovunque fino ad ora, nonostante sia decisamente disincantata rispetto a 20 anni fa.
Il colore rosa: significato
Il rosa è un colore dolce e delicato e viene usato nel mondo della pubblicità per comunicare amore, affetto, tenerezza, innocenza e gentilezza. Usare questo tipo di colore sul web e nelle pubblicità attira maggiormente un pubblico femminile, ma viene anche utilizzato nel settore dell’infanzia per far percepire al consumatore sensazioni di tenerezza, delicatezza e affetto.
Il colore rosa è il colore delle bambine. Una bambina in realtà può vestirsi con tutti i colori dell’universo, anche con l’azzurro, il blu, il rosso o l’arancione, ma i bambini no. I bambini possono vestirsi di tutti i colori, tranne che con il rosa! Anche il giallino pallido è meglio evitarlo, ma è tollerato. Il rosa è bandito invece in tutte le tonalità. Cosa avrà mai fatto questo colore di tanto terribile?
Il rosa: breve storia di un colore
Il rosa comparve come colore di vestiario e tessuti in un’epoca abbastanza tarda. Non era un colore che si trovava comunemente dalle nostre parti in tempi antichi, ma fu portato dall’Asia tramite i mercanti veneziani intorno al ‘400. Se da noi nel Medioevo non si vestiva a colori, nella cultura orientale si usavano diverse tinte, tra cui un particolare legno rosso che dava ai tessuti una colorazione rosata a seconda della quantità di pigmento utilizzato. Inutile dire che questo, una volta arrivato in Europa, divenne subito di moda negli ambienti aristocratici, ma rimaneva un colore molto tenue ed elegante, una sorta di sfumatura più vicina al color “pesca” o “salmone”. Il colore rosa divenne in poco tempo simbolo di moda, eleganza e ricchezza, adatto a tutti per sottolineare uno status sociale e non il sesso femminile. Anzi!
Intorno al ‘700 questo rosa divenne un po’ il simbolo del Rococò grazie alla la marchesa Madame de Pompadour e nell”800 questo divenne ufficialmente un colore da uomo, perché ricordava il rosso del sangue, della passione e delle guerre. Al contempo l’azzurro inizia a prendere piede, ma come colore da donna, perché ricordava la purezza e la delicatezza del velo della Vergine Maria.
Nel ‘900 il rosa divenne simbolo iconico delle più grandi personalità. Grazie all’industria chimica questo colore ha iniziato ad assumere tonalità più accese e a diventare un vero e proprio segno distintivo di forza e carattere.
Gli anni Cinquanta sono stati forse quelli decisivi per la definizione del rosa come colore da donna, grazie (o per colpa) della nascita delle Barbie. Solo con gli anni 2000 il rosa torna ad essere un colore per tutti.
Personaggi in Rosa
Il rosa è sempre stato un colore di grande stile negli ultimi 100 anni, a partire dal Grande Gasby, film del 1925, per poi passare a Elvis Presley e alla sua pink Cadillac, a Marilyn Monroe in “Agli uomini piacciono le bionde”, ai tailleur di Jackie Kennedy fino ai giorni nostri con Jason Momoa e la moglie agli Oscar. Il colore rosa è diventato anche simbolo di alcuni gruppi femministi tra cui le PussyHat, le donne con i cappellini rosa in marcia negli USA contro Trump per esigere giustizia sociale e rispetto dei diritti umani su razza, genere, religione, immigrazione e assistenza sanitaria.
Il rosa è inoltre un colore sportivo: la maglia rosa è la maglia del vincitore del Giro D’Italia, introdotta da Armando Cougnet, giornalista sportivo della Gazzetta dello Sport, organizzatore del primo Giro. Il rosa della maglia sembra essere stato scelto proprio in onore del giornale. La Gazzetta dello Sport d’altra parte era rosa già alla fine dell”800 e continua tutt’ora a indossare il suo colore con grande dignità.
E voi, cosa ne pensate?
Il rosa è un colore da femmina?

Cosa ne pensi?